"METODO FIPPI"



 


La Chirurgia non Ablativa nasce nel 1989 da una intuizione innovativa del dottor Giorgio Fippi dettata dall’esigenza di intervenire su alcune patologie cutanee e inestetismi, senza ricorrere a tecniche cruente,evitando il rischio connesso agli interventi condotti con la chirurgia tradizionale.
"Chirurgia non Ablativa" è una definizione antitetica (ossimoro) data dal suo ideatore e una Tecnica Innovativa che ha rivoluzionato la Chirurgia Dermatologica e l'Estetica.
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Labioplastica Tridimensionale Armonica senza chirurgia e senza materiali da inserire o da iniettare - Senza iniettare alcun tipo di materiale o farmaco. Risultato naturale senza stravolgere l'armonia del viso, rispettando le proporzioni, rendendo meno evidenti le fisiologiche differenze tra i lati. Riportando, dove serve le corrette proporzioni. Senza Chirurgia, Senza traumi e con risultati duraturi negli anni.
In questa pagina nelle parti in cui sono presenti le Virgolette di apertura e chiusura " " sono state riportate per intero e fedelmente le parole del dottor Fippi così come ha avuto modo di spiegare nei corsi da lui tenuti nei diversi incontri di formazione ai medici.
 
 Come trattare rughe d'espressione, cicatrici e labbra, senza iniettare alcun tipo di materiale o farmaco. Aumento volumetrico del derma mediante aghi elettrodo, senza introdurre materia.
Questa tecnica che é stata denominata Sistema Volumetrico viene utilizzata per la Ricostruzione Volumetrica Autologa.
Ecco come il dottor Fippi esprime il suo sistema di intervento:   "In parole semplici, opero un microscopico auto trapianto di tessuto per trazione mediante un ago particolare estremamente sottile, simile a quelli usati per l'agopuntura, che faccio attraversare da una corrente elettrica che deve avere delle caratteristiche idonee ad agganciare le fibre elastiche del derma e far migrare parte dei sali interstiziali che altererebbero la durata nel tempo dei risultati ottenuti.
Diversamente dalle altre tecniche di autotrapianto, mi limito ad assottigliare la parte donatrice per rigonfiare le volumetrie in minus. Le strutture donatrici,soltanto microscopicamente assottigliate, riprendono i volumi iniziali nei ventotto giorni successivi, mentre la parte ricostruita, raggiunge il volume definitivo dopo circa sette giorni per mantenerlo a lungo.
 
 Per spiegare questo fenomeno basta riferirsi ai derma espander, una sorta di palloncini che il chirurgo gonfia sotto la pelle del paziente per ottenere del tessuto da trapiantare asportandolo con la tecnica del lembo a losanga.
La parte donatrice in questo caso riprende lo spessore iniziale mentre come ovvio presenta una impercettibile cicatrice lineare al centro.
Ovviamente nel nostro caso la cicatrice non sarà presente, e non avremo mai scalini dal momento che operiamo degli spostamenti volumetrici molto piccoli del sottocutaneo.
Mediante questa tecnica si ottiene un risultato estremamente naturale. Normalmente si possono ottenere Volumi Importanti, per scivolamento di tessuti con ausilio elettrico, senza introdurre alcun tipo di sostanza, ma sfruttando i tessuti stessi che in quanto omologhi non alterano la fisionomia e non presentano scalini o ponfi."
 
 labbro superiore(Aumento di volume del labbro superiore, piccola rotazione esterna di quello inferiore e sollevamento delle rughe naso-geniene)
Ecco come continua la spiegazione il dottor Fippi. "Per portare tessuti al di sotto delle zone da voluminizzare mi avvalgo di una debolissima corrente a simmetria variabile miscelata con una corrente continua, ancor più debole, ma a potenziale elevato, limitata in corrente ( ballarst).
Il paziente non percepisce alcun tipo di sensazione o fastidio al passaggio della corrente che deve avvenire per il tempo strettamente necessario a permettere l'aggancio delle fibre del sottocutaneo che ci serviranno per ottenere i volumi desiderati, mentre i liquidi spostati opportunamente, non permetteranno lo srotolarsi delle fibre e del collagene arrotolato."
 
 
Labbra: appena finito prima e dopo "Per spiegare il meccanismo di questa tecnica che opero da oltre vent'anni, immaginiamo di applicare un perno di metallo in una rete formata da tanti elastici di gomma. Se ruotassimo questo perno sugli elastici, esso scivolerebbe senza provocare alcun effetto meccanico.
Ora, applichiamo il nostro mix di correnti, riusciremo finalmente a far aderire il nostro perno agli elastici di gomma, riuscendo ad ottenere un fuso del volume desiderato.
Ovviamente, non si deve esagerare con la trazione, per evitare di strappare gli elastici.
Il perno di cui sopra corrisponde al nostro ago, mentre la rete di elastici di gomma corrisponde ai componenti del derma.
I risultati sono eccellenti sia per la durata praticamente definitiva sia per l'estetica decisamente naturale.
Ovviamente, i risultati realmente definitivi, riguardano la correzione delle cicatrici depresse e le volumetrie delle parti non soggette a sollecitazione da parte della mimica."
 
 "Invece le rughe da espressione, anche se alcune possono scomparire definitivamente, solitamente si ripresentano a distanza di mesi o di anni in base alla mimica del soggetto.
Nel caso delle labbra i risultati sono estremamente duraturi, anche parecchi anni, mentre per il cosiddetto codice a barre, quelle rughe a raggiera che si evidenziano pronunciando in modo esagerato la vocale "U", spesso bisogna ritoccarle a distanza di alcuni mesi.
 Per un risultato ottimale è assolutamente necessario rispettare la tecnica ed i punti di infissione dell'ago oltre ai tempi di erogazione del mix di corrente elettronica.
Inoltre, la torsione deve essere effettuata solo in alcuni distretti e rispettare alcuni limiti dinamometrici determinati dal fatto che, se il paziente riferisce fastidio o dolore in un determinato punto, ci si deve fermare immediatamente, sia per non causare disagio sia perché nei punti dolorosi sono presenti vasi e nervi."
 
"Se il solco della ruga si presenta particolarmente depresso, sempre infiggendo dai lati, si dovrà ottenere un fuso perpendicolare al solco in modo da realizzare con i precedenti una struttura ad h, simile a punti di sutura.
Si otterrà un riempimento in diagonale per tutta la lunghezza della depressione.
Il paziente dovrà osservare alcune regole fondamentali:.
1) Non assumere alimenti e bevande contenenti carboidrati - zucchero - per almeno 4 ore prima della seduta
2) Non assumere antiinfiammatori, anticoagulanti o aglio per i cinque giorni precedenti la seduta
3) Non sottoporsi alla seduta se affetti da patologie virali - influenza, raffreddore, herpes ecc. - o nei giorni precedenti il ciclo mestruale.
Fondamentale per risultati seri, applicare correttamente la tecnica che ho messo a punto in tanti anni."
 
 
"Interlacciare le fibre, infiggere aghi elettrodo con decisione senza dare dolore, sapersi fermare esattamente quando ci si accorge che il paziente sente fastidio o dolore, erogare la corretta quantità di corrente solo nei punti che ne hanno reale necessità, senza farsi prendere la mano. Acquisire quella sensibilità che, ci avverte quando le fibre che stiamo “strecciando” stiano per distaccarsi (cosa che non deve avvenire mai, altrimenti ci troveremo un altro vuoto da colmare), e quando sia giunto il momento di sfilare l’ago. - 
Naturalmente, nelle aree donatrici, il tessuto si rigenera perfettamente dato che le fibre stirate del sottocutaneo non sono state danneggiate o asportate, ma solo assottigliate.
È l'insieme di tanti piccoli filamenti che ci permette di ottenere questi risultati.
Durante la seduta di needle shaping, invito sempre ad osservare il risultato ottenuto appena allontanato il micro ago dalla parte, perché quello sarà il risultato che si avrà a distanza di giorni o mesi." 
 
"Infatti trascorsi altri tre o quattro minuti, la parte apparirà più gonfia a causa dell'irritazione dei tessuti determinata dal passaggio dell'ago.
Le sedute non possono essere effettuate se non siano trascorsi almeno ventotto giorni tra l'un e l'altra, tempo necessario ad un ciclo di ricrescita.
Questo ulteriore rigonfiamento che sembra aver ridato il volume che cercavamo, si riassorbirà nel giro di due o tre giorni.
Quello che invece resta è il risultato visibile appena sfilato l'ago.
Ogni ruga deve essere trattata almeno quattro volte per un risultato accettabile."
 
"Nella foto a sinistra si vede come il sottile ago mediante una debole corrente genera un volume importante nei punti desiderati, senza iniettare sostanza dato che l'ago stesso è di metallo pieno ed il contatto elettrico è mediato dalle dita del medico.
Questo ago deve essere idoneo per calibro, lunghezza e tipo di punta.
Mediante questa tecnica si ottiene un risultato estremamente naturale.
Volumi anche importanti, ottenuti per microtransplant, non alterano la fisionomia e non presentano scalini o ponfi.
Alla fine, anche un occhio esperto, non sarà in grado di riconoscere dove sia stato effettuato il trattamento estetico anche se i volumi utilizzati siano importanti."
 
FAQ (le domande più frequenti) e Risposte date dal dottor Fippi:
D: Con questo tipo di trattamento cosa possiamo ottenere? R: Labbra e zigomi più voluminosi - Correzione delle rughe da espressione (periorbitarie, periorali, glabellari, nasogeniene, nasolabiali,columellari) - Correzione delle cicatrici depresse (da acne, varicella, interventi chirurgici, traumi ecc.)
D: Quanto può durare il risultato ottenuto? R: da sei mesi a dieci anni. Dipende molto dalla sollecitazione della parte trattata. Ad esempio una cicatrice una volta corretta si mantiene per parecchi anni e forse definitivamente in quanto non esiste più la causa che la ha determinata. Una ruga da espressione, invece, visto che risulta sempre sollecitata dai muscoli mimici che la hanno provocata, tenderà a riformarsi tanto più rapidamente quanto più saranno contratti quei muscoli.
 
Casi clinici Labbra D: Quale materiale si utilizza per correggere Rughe Labbra e Cicatrici? R: Non si deve utilizzare materiale o farmaco o filler, solo in alcuni casi può essere utile dell'anestetico in quei soggetti che hanno paura degli aghi. A proposito, ultimamente sono disponibili degli anestetici profumati alla menta, da applicare con un contagocce sulla parte da trattare evitando così lo stress da ago,
D: Quanto dura una seduta? R: Circa trenta minuti, dipende dalla difficoltà della parte da trattare, non dal numero delle rughe o delle cicatrici, in quanto per ogni seduta si trattano solo un certo numero di parti per ottenere il miglior risultato possibile. D: Quante sedute sono necessarie? R: Dipende molto dal numero di parti da trattare e da quanto siano depresse. Normalmente per una ruga in una zona non troppo sollecitata dai muscoli mimici bastano quattro applicazioni. Alcune rughe delle labbra o delle piccole zampe di gallina, scompaiono già con il primo trattamento. Il mio paziente tipo si sottopone a quattro sedute in un anno per poi effettuare un paio di sedute all'anno per trattare altri distretti o per cercare di ottimizzare quelle rughe più scavate e sollecitate dai muscoli mimici, tipo le glabellari(quelle tra le sopracciglia, per intenderci) che sono le più ribelli da trattare.
 
labbra_carnose (12).jpg (5764 byte) D: Ogni quanto tempo vanno effettuate le sedute? R: Devono essere effettuate minimo dopo ventotto giorni, per permettere ai tessuti di svilupparsi completamente e per evitare di trattare delle parti che si sarebbero sviluppate nelle tre settimane canoniche.
D: Possono passare più mesi tra una seduta e l'altra? R: Certamente, con questa tecnica è importante che siano trascorsi almeno ventuno giorni, l'ideale sono ventotto o più giorni fino a svariati mesi o anni in base al tipo di mimica del soggetto.
D: Le sedute si possono fare in estate? R: Non esita alcun tipo di limitazione, visto che non sono stati introdotti materiali e normalmente non si formano ematomi. Molte volte sono proprio i mesi estivi dove le persone sono libere dal lavoro. ad essere i più affollati per questo tipo di intervento.
 
Ecco molte precisazioni fornite dal dottor Fippi:
"Dipende dal fototipo la possibilità di andarsi a fare un bagno a mare subito dopo l'intervento, anche se consiglio di aspettare almeno sei ore. Si tratta, in effetti. di una cura vera e propria, in grado di riportare i tessuti alle proporzioni ideali, e, in alcuni casi. di correggere deficit volumetrici importanti. Diverse saranno le tecniche e le strategie da seguire in base al distretto da trattare, alla gravità dell'inestetismo ed al numero degli anni trascorsi dalla sua comparsa.
Tecnica del sollevamento epidermico.
indicata nelle atrofie del fondo delle rughe e delle cicatrici trattate in precedenza con gel a base di acido ialuronico o collagene.
infatti, questo tipo di filler, determina un peggioramento dei tessuti in cui è inserito a causa della pressione esercitata sui tessuti stessi con conseguente minor apporto ematico."
 
labbra_carnose (16).jpg (7930 byte)"In questi punti si deve Infiggere l'ago parallelamente al piano cutaneo, sollevando delicatamente l'epidermide parallelamente al derma, somministrare per qualche secondo corrente, quindi estrarre l'ago.
Nelle rughe sottili, periorbitarie e perilabiali, una volta inserito l'ago, è sufficiente erogare corrente solo per pochi istanti. quindi sfilarlo.
Nel caso delle nasogeniene e delle nasolabiali, si utilizza la tecnica a zig zag che permette un massiccio trapianto dai margini.
Si infigge l'ago parallelamente al piano cutaneo ma non lungo l'asse della ruga, bensì prima sotto il lato destro per poi dirigere verso sinistra passando sotto l'asse della stessa.
Evitare di infiggere perpendicolarmente il solco delle pliche e delle rughe sottili, a causa della trazione dai piani sottostanti che provocherebbe una depressione del punto di infissione."
 
labbra_carnose (24).jpg (8194 byte)"Tecnica del Piercing: l'ago penetra nei tessuti per fuoriuscirne esattamente come un piercing.
 A questo punto l'operatore ruoterà lago, dopo aver erogato corrente per alcuni istanti, secondo l'asse maggiore in senso orario fino ad ottenere una specie di fuso nel derma e continuerà ad arrotolare fino ad ottenere il volume desiderato, idoneo a riempire la ruga o la lesione, quindi ruoterà di centottanta gradi in senso anti orario e sfilerà l'ago senza erogare corrente.
L'ago del piercing deve essere ruotato in senso orario al lato superiore destro ed antiorario al lato superiore sinistro, per portare materiale dai lati al disotto della parte depressa.
Questa ultima tecnica si utilizzerà per le volumetrie di labbra e zigomi.
Tecnica arrotolamento e trasposizione tra piani profondi e superficiali. 
Infiggere l'ago perpendicolarmente al piano cutaneo e raggiungere la profondità necessaria al tipo di volume da ottenere.
Arrotolare sempre in senso orario creando il fuso del volume desiderato."
 
labbra_carnose (13).jpg (6172 byte)"Fermarsi se il paziente riferisce fastidio o dolore(patognomonico di un vaso o di un nervo incappato nel gomitolo di fibrina che stavamo realizzando). 
Quindi srotolare di cento ottanta gradi e sfilare l'ago dopo aver erogato corrente(codice a barre e solchi).
Precauzioni e consigli:
Evitare formazioni neviche, virali, micotiche e vasi.
Non esercitare trazione o rotazione in presenza di dolore per la possibile formazione di ematomi.
Nelle rughe profonde e nelle depressioni ipodermiche, infiggere l'ago-elettrodo lateralmente al fondo ed arrotolare fino alla formazione di un fuso delle dimensioni idonee al riempimento della parte."
 
"Se il solco risulta particolarmente depresso, sempre infiggendo dai lati, ottenere un fuso perpendicolare al solco in modo da ottenere con i precedenti una struttura ad h, simile a punti di sutura.
Si otterrà un riempimento in diagonale per tutta la lunghezza della depressione.
Rughe periorbitarie e palpebrali: infissione assiale con rotazione oraria per la superiore dx e inferiore sn e vice versa per le controlaterali.
Detta rotazione, anche se i tessuti lo permettono non dovrà mai superare i 180 gradi.
In caso di sanguinamento anomalo o di ematomi utilizzare un tampone freddo.
L’esame clinico pre-intervento per l’ aumento o la riduzione delle labbra deve considerare la simmetria tra i due emilabbri, la presenza di deficit motori, il rapporto tra labbro superiore e quello inferiore."
 
"L’aumento dei volumi del viso (labbra, zigomi, guance), e il trattamento delle rughe, che solitamente richiede l’utilizzo di filler, ovvero iniezioni di sostanze riassorbibili ad azione riempitiva (acido ialuronico, idrossiapatite di calcio, ecc), oggi può essere ottenuto senza iniettare alcuna sostanza, tramite la “ricostruzione volumetrica autologa”.
La ricostruzione volumetrica autologa è possibile grazie all’utilizzo di una strumentazione adeguata oppure una speciale apparecchiatura, in grado di erogare una corrente programmabile (tale da non essere percepita dal paziente), applicata ad un ago sottilissimo, in modo tale da far aderire a quest’ultimo, fibre elastiche del derma. Una volta che le fibre si sono agganciate all’ago, vengono avvolte con estrema delicatezza, fino a formare una sorta di fuso di materiale autologo, che puo’ essere spostato per aumentare il volume delle zone limitrofe.
La zona donatrice si rigenera nel giro di 28 giorni, e la parte ricostruita, raggiunge il volume definitivo, dopo circa una settimana.
Ovviamente con questa tecnica non si avranno né cicatrici, né avvallamenti, dal momento che si interviene nel sottocutaneo per spostamenti molto piccoli, senza strappare o asportare materiale.
Il risultato che si ottiene è estremamente naturale, e anche un occhio esperto non saprebbe riconoscere che è stato effettuato un trattamento estetico.
L’innovazione consiste nel fatto, che non viene utilizzato alcun materiale estraneo, ma viene ricostruito lo spessore dermico, a partire dalle fibre dermiche stesse del paziente. Inoltre il risultato che si ottiene è duraturo, essendo spesso ancora evidente anche dopo più di un anno (cosa invece non possibile utilizzando filler riassorbibili).
La tecnica fin qui descritta si utilizza per:
1) aumentare il volume delle labbra.
2) ridurre l’aspetto delle rughe perioculari, perilabiali, naso labiali.
3) ridurre l’aspetto di cicatrici depresse.
La seduta non è dolorosa e non richiede anestesia. Dopo il trattamento si possono riprendere tutte le normali attività.
Per ottenere il risultato definitivo, sono richieste almeno 4 sedute, a distanza di almeno 28 giorni l’una dall’altra.
Giorgio Fippi."