Metodo Fippi
Il metodo Fippi viene praticato negli studi medici di Ostia Lido Roma
in viale  della Marina n° 9
telefono 06 56324836
I medici Gianfilippo Di Carlo, Vincenzo Crapanzano e Gianluca Fatuzzo eseguono interventi di Chirurgia Nano Ablativa
secondo iln metodo Fippi
  Capillari Cisti Sebacee Nei e Fibromi
 Cicatrici  Macchie Pelle  Asp. Tatuaggi  Raccomandazioni mediche
Nelle seguenti rappresentazioni di casi clinici trattati il testo è stato scritto dal dottor Fippi e quindi è stato riportato integralmente in prima persona così come in originale:
Asportazione mediante strumenti di chirurgia al plasma di un cheloide del dorso, tale cheloide è stato causato da una applicazione di LASER FRAXEL e cortisone per una piccola cicatrice da acne sul dorso. Infatti in seguito a laser fraxel e cortisone, usati in modo improprio per trattare piccoli esiti cicatriziali da acne su una cute predisposta si possono causare cheloidi.
I grossi cheloidi sono stati asportati senza anestesia e, come si vede dalla sequenza delle foto, in modo totalmente esangue.
Questo si apprezza dal fatto di non sporcare il guanto dell'operatore.
Il pezzo asportato non deve mai sanguinare pena la ricomparsa del cheloide.
 
Come si vede dalle singole fasi del trattamento non si devono fare iniezioni di anestetico.
Non servono neanche le varie creme anestetiche in quanto il trattamento non è doloroso.
Il risultato, se vengono eliminati i vasi attivati dal laser e dal cortisone, è definitivo.
i maggiori risultati si hanno se la parte non è stata trattata in precedenza con altre tecniche.
Questo si può vedere nelle immagini dei casi che seguono dove in molti di essi non si era ricorso ad ulteriori tecniche. Questo significa che se si attua subito il metodo Fippi sul cheloidi senza provare altre forme di intervento il successo è maggiore perché non si devono anche appianare i danni lasciati delle altre strumentazioni e apparecchiature.
 
Cicatrice da acido ialuronico Questi sono i danni da infiltrazione di acido Jaluronico in sede glabellare (tra le sopracciglia)
In questa zona sono molti i rischi connessi all'inserimento di sostanze riassorbibili o, peggio, di materiali definitivi. Queste che seguono sono le parole riferite direttamente dal Dottor Fippi: "Questa paziente mi è stata inviata dal direttore degli ambulatori di una famosa Università dove durante una lezione, il docente, infiltrata la parte con dell'acido jaluronico, si accorse che la parte si era arrossata in modo anomalo. Fatta ritornare la signora ogni giorno per i controlli del caso, non ha potuto fare altro che constatare la necrosi dovuta alla circolazione interrotta dal filler." La paziente ora si affida all'intervento secondo la metodica del dottor Fippi.
Caduta la parte necrotizzata si poteva osservare la vistosa cicatrice tra le sopracciglia della paziente.
Venuta negli ambulatori di viale della Marina, il dottor Fippi ha trattato la parte con la tecnica utilizzata anche per le grosse cicatrici da varicella o da incidente. Con la tecnica "Spot sfalsati" si ottiene di far abbassare i bordi accorciandoli e ridando spessore al fondo. Il risultato si commenta da solo: anche la ruga glabellare per cui era stato usato lo "jaluronico" senza "successo", è stata eliminata.
Anche se personalmente sono contrario ai filler in  genere, devo dire che in questo caso non è stato il collega a sbagliare qualcosa nell'iniettare lo jaluronico, visto che si tratta di un medico molto esperto il quale, sullo stesso viso aveva trattato altre depressioni e rughe d'espressione. Evidentemente si tratta di una reazione all'acido che a volte possono creare cheloidi.
 
Anche queste vistose cicatrici post acneiche sono state trattate con la tecnica "Spot sfalsati" ottenendo un ottimo risultato.
La rimozione delle cellule morte dello strato corneo che sono state sublimate, hanno permesso una migliore ossigenazione dei tessuti che ha facilitato la ricrescita dei peli ai lati della bocca dove non si erano mai sviluppati in pubertà.

Se presenti, come riferito dal paziente, sarebbe stato sufficiente farsi crescere la barba senza necessariamente eliminare le cicatrici.
Questo fenomeno della ricrescita dei peli nelle zone dove sono presenti i bulbi ancora vitali apre un nuovo settore di ricerca nei colleghi che si occupano di tricologia.
Alcuni stanno già ottenendo dei risultati confortanti ma ci vorrebbe un incontro-discussione per approfondire tale aspetto del tutto inaspettato.
 
Un capitolo a parte riguarda le cicatrici post acneiche o da varicella.
Queste devono essere trattate come se stessimo facendo un bassorilievo, trattando quindi punti non contigui per consentire l’effetto cerniera delle piccolissime crosticine puntiformi.
Queste, se troppo ravvicinate, potrebbero creare una crosta unica che potrebbe fratturarsi, creando una lesione e se troppo profonde potrebbero creare esse stesse delle depressioni.
Aspetto della parte trattata con la tecnica del bassorilievo per punti distaccati, in caso di cicatrici depresse.
Da notare sempre che i singoli punti non si toccano l’un l’altro per evitare eventuali fratture di crosta.
Nel caso delle cicatrici post acneiche si deve trattare prima la cute dei margini per consentire al fondo della cicatrice di salire verso l’alto, quindi, le mamellonature tra le cicatrici depresse, senza toccare in alcun modo il fondo delle cicatrici stesse.
 
Per analogia, dovremo trattare solo i dossi e non le cunette con la tecnica per punti staccati che è l’unica che favorisce l’accorciamento cutaneo.
Particolare attenzione deve sempre essere posta a non ferire inavvertitamente con il puntale, la cute del paziente ed evitare nel modo più assoluto di coinvolgere il fondo della cicatrice(la cunetta di cui sopra)
In caso di cicatrici molto depresse, è sempre consigliabile trattare i margini e le aree in plus in più sedute, con un intervallo di ventotto giorni tra le sedute, permettendo la risalita del fondo.
 
Anche trattando cicatrici post acneiche in soggetti di colore non si sono mai avute discromie dovute al trattamento.
Il protocollo per il trattamento delle cicatrici post acneiche e da varicella prevede un test su una metà di una cicatrice particolarmente profonda per poter verificare quanto sia migliorata la parte trattata dopo i fatidici ventotto giorni e poter stabilire le sedute necessarie a quel paziente.
Le sedute dovranno essere sempre distanziate di ventotto giorni, e la parte trattata, una volta cadute le piccole croste che si formano sui singoli spot dello strumento di chirurgia al plasma (dai tre ai sette giorni), dovrà essere protetta dalla luce in modo adeguato.
 
cicatrici_senza fillerVistose cicatrici della tempia di due adolescenti.
Il primo (le due foto sopra) fotografato dopo un anno dal trattamento effettuato in 4 sedute a distanza di tre mesi l'una dall'altra.
La foto del dopo è stata presa a luce radente per evidenziare l'eventuale presenza di avvallamenti fortunatamente assenti.
Il secondo caso (foto in basso) si sono utilizzate in sinergia sia lo strumento di chirurgia al plasma sia quello per incrementare le volumetrie del viso per correggere la grossa retrazione al lato del sopracciglio e in area temporale.
 
cicatriciQueste cicatrici post acneiche sono state trattate in una paziente etiope (le due foto sopra) e in una paziente brasiliana (foto sotto) con risultati sovrapponibili agli altri e senza alcuna discromia così come avviene con pazienti di colore.
i risultati sono buoni considerando che le foto del dopo si riferiscono al paziente prima della terza seduta di cui ancora non abbiamo i risultati.
Questo comunque lo abbiamo riportato come casistica per evidenziare l'impossibilita di creare acromie con lo strumento di chirurgia al plasma.

 
cicatrici_senza fillerLe vistose cicatrici di questi due pazienti egiziani sono state una sfida iniziale che abbiamo voluto accettare per dimostrare la validità della chirurgia nano ablativa.
Nelle foto i risultati di 4 sedute.
Sinceramente sarebbe stato necessario effettuarne almeno altre 4 per un risultato perfetto ma, come sempre per questi pazienti, il risultato ottenuto li soddisfa pienamente.
Anche se avevamo proposto di effettuarle a titolo gratuito ci siamo sentiti dire: a me va benissimo così.
 
CicatriceSullaFronteCicatrice della fronte da asportazione di un normalissimo fibroma cutaneo.
Il collega sono convinto avesse fatto un intervento perfetto ma il paziente sicuramente ha strapazzato la parte ottenendo questo pessimo risultato.
Nelle 4 immagini vedete il test fatto solo su un piccolo punto della cicatrice (foto in alto a destra) per verificare la compliance del paziente.
Visto che si era comportato correttamente seguendo alla lettera i consigli per la medicazione, abbiamo proceduto a trattare l'intera cicatrice (foto in basso a sinistra).
Il risultato si vede bene nella foto in basso a destra.
 
 
Cicatrici ipertrofiche e cheloidi retraenti in una mano con cute trapiantata in seguito a ustione di tutta la parte volare con perdita totale di tessuto (sei trapianti).
La cicatrice retraente rendeva la mano ad artiglio con dita palmate che facevano difficoltà ad aprirsi.
Alla palpazione si sentivano numerosi cordoni cheloido-cicatriziali tra i tendini flessori delle dita nel palmo della mano.
Abbiamo praticato ben 5 sedute per ottenere la fisiologica elasticità dell'aponeurosi palmare e la scomparsa dei cheloidi e delle retrazioni.
Siamo riusciti ad asportare la cute in eccesso che rendeva le dita palmate e ne impediva i movimenti fisiologici.
 
 
Cicatrici da acido glicolico (sic!) colato dalla naso geniena sopra l'ala del naso.
Danni importanti anche all'area sottozigomatica.
Dalle foto si vedono i risultati ottenuti in poche sedute anche sulla fronte anch'essa trattata con lo stesso acido.
 
 
Cicatrici da incidente di bicicletta.
le varie fasi si riferiscono a fotogrammi di uno stesso filmato effettuato durante l'intervento in streaming.
Si apprezza lo scomparire della cicatrice man mano che si arriva alla fine del trattamento.
In o
Non è vero che dopo si avrà cio che non vediamo subito.
L'unica cosa vera che il bel risultato che si apprezza alla fine della seduta migliorerà ulteriormente in quanto i tessuti avranno modo di organizzarsi e lo strato corneo superficiale di riprendere l'aspetto che gli è consono.
Ho trattato anche altre cicatrici prodotte da acido glicolico con danni importanti all'area sottozigomatica.
Molte volte occorre trattare le aree per spianare gli avvallamenti causati dal glicolico
Purtroppo, quando l'acido ha distrutto delle aree superiori al centimetro quadrato, la parte sottostante non potrà mai più riepitelizzare con un danno estetico permanente.
Ogni trattamento di Chirurgia nano Ablativa i risultati si devono apprezzare immediatamente.
 
 
 
Cicatrici del viso e del labbro superiore.
Il trattamento è stato effettuato in due sedute.
La prima per sollevare con lo strumento per migliorare le volumetrie del volto il fondo depresso delle lesioni e la seconda, come si vede dalle foto, per spianare i margini rilevati e sollevare ulteriormente il fondo.
Naturalmente non sono reliquate discromie in quanto il trattamento è stato volutamente effettuato in estate per permettere alla parte priva di colore di ripigmentarsi partendo dai bordi.
La tecnica è la stessa che abbiamo messo a punto per trattare i nevi di Sutton e li piccole vitiligini o le perdite di melanina da eccessiva esposizione al sole.
 
CicatriciCheloidiQuesto caso riguarda una cicatrice da caduta dalla motocicletta con esito ipertrofico.
Trattato in precedenza con radiobisturi e altre tecniche non riusciva a ridare turgore alla cute sottostante che si plicava all'esterno come una smagliatura.
Grazie alla tecnica "Spot" oltre a ridurre lo scalino di pelle in eccesso, siamo riusciti a ridare spessore al derma.
La cute ha ripreso il suo colore naturale dopo il lungo periodo di acromia, ma, purtroppo, la zona si presenta ancora priva di peli in quanto con il trauma e la non corretta medicazione i tessuti si sono separati lasciando una parte di derma glabro.
Comunque il risultato estetico è stato eccellente.
Ora il paziente si sottoporrà a trapianto di bulbi piliferi prelevati intorno alla lesione.
 
Questo è un caso tipico di trattamento in contemporanea di acne attiva importante e delle cicatrici da questa causate.
L'intervento deve essere effettuato in tempi successivi in quanto sarà necessario prime eliminare l'acne attiva e i suoi germi per poi risolvere le cicatrici reliquate.

I risultati sono strepitosi e i pazienti controllati dopo anni in occasione di altro genere di trattamenti, rimpiangono di non aver fatto subito questo percorso.